Il Mattino di Padova – 12 febbraio 2012

Sentenza del Tar ed epigrafe della Lega su piazza Europa

Illegittimo l’esproprio dell’area a Noventa Padovana Il terreno rischia di tornare di proprietà della Kolbe

La morte di Piazza Europa

Il Tribunale amministrativo regionale del Veneto (Tar) si è finalmente pronunciato sui due ricorsi della ditta Kolbe e su quello del Comune di Noventa Padovana circa la nuova piazza Europa.

Se da un lato ci sono notizie confortanti per il Comune, che si vede riconoscere dal Tar la validità della convenzione e obbliga la Kolbe a versare oltre 635 mila euro, dall’altra ritiene illegittimo l’esproprio dell’area. Il che provoca tutta una serie di conseguenze , tanto che la Lega Nord ha già pronto un volantino a inequivocabile forma di epigrafe su piazza Europa che in questi giorni verrà distribuito alla cittadinanza.

«Mi stavo chiedendo per quale motivo, a quasi due mesi di distanza dall’ultimo consiglio comunale, non venisse convocato un nuovo consiglio – dichiara il consigliere del Carroccio Ferdinando Cacco –. Pensavo che dipendesse dalla questione dei campi da calcio. Ma quando ho constatato l’improvviso arresto dei lavori in piazza Europa ho compreso che forse c’erano motivi diversi».

In effetti, continua il leghista Ferdinando Cacco, «sono venuto a conoscenza della sentenza del Tar Veneto del 7 dicembre scorso, in cui viene stabilito che la ditta Kolbe deve pagare al Comune di Noventa Padovana 635.185,35 euro, oltre interessi e rivalutazione, e che, contemporaneamente, viene annullato l’esproprio del terreno (definito “illegittimo”) attuato dal Comune nei confronti della ditta Kolbe».

A questo punto l’esponente leghista presuppone che il terreno dovrà ritornare in proprietà alla società Kolbe. Dopo la sentenza del Tar sembra che il legale della società abbia già fatto i suoi passi nei confronti del Comune. La Lega, ora, chiede di sapere se il Comune ricorrerà in primo grado o se cercherà un accordo con la Kolbe, se società CPM potrà richiedere danni per il mancato rispetto del contratto e se, alla fine, pagheranno ancora i cittadini.

Una storia infinita, quella della piazza, iniziata negli anni Novanta e passata attraverso quattro amministrazioni comunali.
Tutto iniziò con il rilascio del permesso a costruire alla Kolbe, che era proprietaria dei terreni. La quale, in cambio di un consistente aumento di cubatura (vennero resi edificabili i sottotetti del complesso) s’impegnò a realizzare la piazza.

Con l’avvento dell’era Paviola le cose cambiarono perché l’amministrazione comunale entrante volle che il cuore del paese venisse realizzato secondo diversi criteri, ma la realizzazione venisse pagata sempre dalla società. La Kolbe a quel punto si oppose nonostante avesse sottoscritto una convenzione per la cessione gratuita dell’area della piazza, così il Comune alla fine espropriò.

Giusy Andreoli

Fonte: ilMattino.it

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