Il Mattino di Padova – 15 gennaio 2012
«Siamo andati, come altri, a far visita a Meneghetti e abbiamo
trovato un anziano in grosse difficoltà. Un compaesano di una certa età che non sa come affrontare il processo che lo vede protagonista con pesanti imputazioni, anche se gli è stato assegnato un avvocato d’ufficio che comunque presenterà il conto – dichiara il capogruppo consiliare del Carroccio Ferdinando Cacco – Così abbiamo deciso di sostenerlo indipendentemente dal colore politico di appartenenza, che non ci interessa. Non vorrei che passasse il messaggio che lo difendiamo perché ha sparato a un extracomunitario. L’unico motivo che ci spinge è la volontà di aiutare un anziano di Noventa sfruttando le conoscenze che abbiamo».
La conoscenza in questione si chiama Piersilvio Cipolotti, penalista nello studio Ghedini-Longo di Padova. «Cipolotti ci ha messo a disposizione il suo impegno a un costo irrisorio – aggiunge Marcello Bano – contiamo di coprire la parcella attivando una raccolta fondi nella speranza che i cittadini di Noventa siano solidali e si stringano attorno a questo anziano del territorio.
Nei prossimi giorni partiremo con i nostri gazebo e un volantinaggio». L’offerta di aiuto della Lega è stata accolta con le lacrime agli occhi da Meneghetti. «Mi sento sollevato – dice l’anziano – Ho fiducia nelle istituzioni. A quasi 70 anni sono incensurato, non ho mai commesso atti al di fuori della legge. Spero che tutto vada a buon fine anche per la persona alla quale ho arrecato danno. Auguro che si rimetta presto, anche se era ormai quasi impossibile dialogare con lui spero che guarisca».
Meneghetti, che ieri ha sottoscritto la nomina del nuovo legale che lo assisterà nell’imminente processo, è consapevole di quel che l’aspetta.
Proprio per questo, spenti i riflettori, si sentiva abbandonato e soprattutto nutriva molti timori. «Sono 4 i capi d’imputazione contestati al mio cliente: – spiega Cipolotti – tentato omicidio, porto abusivo di pistola, porto abusivo di coltello a serramanico e detenzione di 116 proiettili. Per la legge Meneghetti, che ha il porto d’armi ora revocato, non poteva portare fuori dalla propria abitazione pistola e coltello. Reati che comportano una pena di 15 anni. Lui è convinto di aver salvato un amico in difficoltà, speriamo che questo venga valutato in sede di giudizio, noi puntiamo alla legittima difesa».
Spetterà ai giudici valutare se il colpi di pistola era proporzionato all’aggressione di Caushi a Melchiori.
Giusy Andreoli